martedì 2 febbraio 2021

Le fasi del Coaching Strategico.


Il Modello Strategico prevede una casualità circolare che orienta l'indagine alla soluzione del problema nel presente in modo che di volta in volta possiamo scegliere la tecnica da usare. Questo tipo di approccio si chiede:"Come funziona?", poi osserva, analizza e indaga in maniera funzionale. E' un modello integrato quindi: Problem Oriented, Solution Oriented e Action Oriented. E' molto incline al problema e non parte  dalla teoria forte che per risolverlo bisogna andare per forza verso la soluzione di esso. Lo Strategico cerca di esplorare il più possibile il problema in modo da poter apportare dei cambiamenti su quel processo. Il criterio che usa è quello definito Ricerca - Intervento, per cui ogni piccola informazione che emerge, ogni minuscolo spostamento può indurre a dei cambiamenti.

Le fasi del Coaching Strategico sono quattro:

  • Valutazione. Si appura che il caso sia di competenza del Coach. Al contempo si comincia a creare relazione col coachee;
  1. Definizione dell'obiettivo o del problema; individuazione delle tentate soluzioni disfunzionali ed eccezioni positive. Sintesi, definizione, a volte ridefinizione  e accordo dell'obiettivo. Per questa fase è possibile impiegare anche diverse sessioni. Generalmente nelle prime due fasi impiegheremo più tempo rispetto a quello che poi utilizzeremo nell'ultima; questo è nella logica del partire dopo per arrivare prima anche se all'inizio sembrerà di essere quasi fermi. In chiave Strategica, in questo momento, apparentemente non stiamo muovendo alcun passo verso la soluzione però, già raccontare le difficoltà attraverso gli strumenti di comunicazione strategica e ridefinire alcuni aspetti, fa si che si creino dei piccoli interventi e nel crearli si  cambiamenti;
  2. Definizione e applicazione  della strategia. Questo è il momento in cui cominciamo a muovere il primo passo, proponendo al coachee delle attività che possano essere svolte in sessione oppure nell'intervallo tra esse. Qualche approccio punta a sbloccare durante la sessione risultando più sensazionalista (la tecnica illuminante, quella magica, fa sempre breccia), il Modello Strategico, invece  mira al piccolo cambiamento perchè attinge anche dal pensiero sistemico. Un cambiamento dirompente potrebbe far rispondere il sistema con una resistenza, invece noi vogliamo che la persona stessa viva il cambiamento, accorgendosi di esso dopo. Qualche volta il cliente dopo una sessione di coaching strategico va via con qualche dubbio però se quel dubbio lavora per un mese o per la distanza che intercorre tra le sessioni, potrebbe essere molto funzionale;
  3. Misurazione degli effetti della strategia adottata (piano d'azione e check), siccome non partiamo da una teoria forte non c'illudiamo che sicuramente funzioni, qualche volta gli effetti potrebbero anche essere negativi e ciò ci consentirà di agire diversamente;
  4. Chiusura dell'intervento e ridefinizione del cambiamento alla luce dei risultati raggiunti. In questa ultima fase si restituiranno le chiavi del cambiamento al coachee, lo si responsabilizzerà avendogli fornito anche degli strumenti, da cui attingere per il futuro. La fase 4 è la conferma che scrivevamo precedentemente: Prima cambiamo o accompagnamo il coachee a cambiare e solo dopo capiremo quello che è successo a differenza di altri approcci che cercano di capire per poi cambiare.