Esiste una formula magica attraverso la quale diventare ricchi e felici?
Se ci fosse, sarei miliardario e non la divulgherei; invece c'è una bibliografia copiosa. Tanti, generosi d'animo, hanno scritto numerosi libri sull'argomento che la gente ha puntualmente comprato. Peccato però che, in giro, io non veda persone con portafogli gonfi, ebbre di felicità.
C'è davvero la domanda maliarda con la quale si possa sbloccare una performance? La bacchetta magica, la chiave di volta utile per ogni circostanza?
Magari!!! Se ci fosse non farei il Coach e non scriverei articoli.
Nel Modello Strategico, al quale faccio riferimento, non esistono simili costrutti, teorie forti, pesantemente caratterizzate da opprimenti rigidità ma il piano che si applica, invece è fortemente influenzato dall'obiettivo prefissato e dalle caratteristiche del problema stesso.
Fermiamoci un attimo a riflettere...
Qualsiasi teoria, anche la più raffinata, nell'istante in cui diviene autocrata, può tramutarsi in una lente che potrebbe modificare marcatamente la realtà a cui viene applicata, vanificando, più o meno, il successivo intervento. Praticamente il principio rigido può influenzare in modo importante la strategia da applicare più che le stesse peculiarità del problema da risolvere.
Cosa intendiamo per modello forte?
Un approccio per cui ci sia una spiegazione a tutto, che renda comprensibili le dinamiche facendo in modo che il comportamento del coachee rientri all'interno delle stesse. Queste teorie sono caratterizzate da casualità lineari: se accade A, poi si avvera B ("Se sei più motivato, vinci", "Se ti allenassi di più avresti una performance migliore"). Tutto ciò potrebbe essere anche vero ma, nel tempo, potrebbero essere non più valide e talvolta controproducenti.
Facciamo molta attenzione perchè gli schemi poco flessibili, spesso si fondano su teorie affascinanti e valide (qualche volta) che non sempre sono verificate e verificabili.
Qual'è la differenza tra il Modello Strategico e una teoria forte?
Semplice (sembrerebbe), il primo analizza la struttura della performance e delle problematiche (eventuali) ad essa correlate, cercando al tempo stesso di non creare logiche lineari capaci di alimentare le criticità attraverso delle tentate soluzioni disfunzionali.
In più, il Modello Strategico è applicabile alla performance nella sua totale interezza e si apre poi a qualsiasi possibilità di scenario si venisse a creare o già esistente nella realtà. I modelli forti, invece proliferano nel self-talk, nella motivazione, nel pensiero positivo, ecc, lavorando nella direzione che porti il coachee a ripetersi che è il più forte, che è il migliore, che ce la farà.
A questo punto, mi chiedo dove sia scritto e chi mi dice che una persona che si parli in positivo poi performi meglio.
Se un atleta, un manager, uno studente, dovesse ripetersi quelle frasi, sarebbe perchè corrispondono alla realtà oppure perchè c'è una parte di loro stessi che sa di non potercela fare al punto tale che per farsi forza e darsi coraggio deve dirsele?
Adesso però e concludo, dovrò essere io stesso abile affinchè ciò che ho scritto non mi diventi una teoria forte, quindi non deformare la realtà attraverso la mia visione delle cose. Per non cadere in errore, stabilire un obiettivo specifico, misurabile, condiviso col coachee, realizzabile, localizzato nel tempo e declinato positivamente. Infine fare indagine, indagine e ancora indagine.
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