giovedì 13 gennaio 2022

"Ti guardo e ho capito!!!"... Si, forse, ma...

Prendo spunto dai discorsi nati dopo l'intervista che Romelu Lukaku ha concesso a Sky qualche giorno fa, nella quale il calciatore ha dichiarato la sua voglia di ritornare all'Inter, sua ex squadra e di essersi pentito dall'essere andato via nella maniera che i tifosi nerazzurri ben conoscono. In seguito a questo intervento televisivo si sono scatenati in diversi: sul web, sulla carta stampata, in tv, ecc... Tutti hanno cercato delle verità nascoste dietro la comunicazione verbale e non del belga, creando poi delle loro certezze più o meno reali e più o meno discutibili.

Non voglio entrare nello specifico di quello che si è visto nell'incontro tra il giornalista e l'attaccante ma preferisco parlare più in generale e a grandi linee della comunicazione  non verbale.

Il primo assioma della pragmatica della comunicazione umana, c'insegna che non si può non comunicare in quanto anche stando in silenzo, ogni gesto, ogni movimento è un atto comunicativo. Faccio un esempio: Una persona che difronte a noi, in treno, prenda il telefonino e inizi a giocare, non è che non comunichi, probabilmente ci sta dicendo che non ha voglia di farlo.

Il corpo nella maggior parte dei casi esprime sempre la verità ma sta noi riuscire a capire cosa indicano i segnali. Un fattore importante però è dire che non esistono segnali inequivocabili che indichino un qualcosa, per esempio:" Ha guardato in giù, allora non vuole il confronto o dice una bugia", "Mi sta fissando, racconta la verità". Leggendo Ekman possiamo vedere che uno stesso segnale può avere diversi significati. Una persona potrà dare, nello specifico dei segnali di paura  magari perchè ha timore o di non essere creduto oppure di essere scoperto, allora starà a noi far attenzione a non recepirli, elaborarli e spiegarli in un senso o nell'altro a seconda dei nostri convincimenti.
In tantissimi e ciò è accaduto anche dopo l'intervista al calciatore belga, interpretano i vari segnali del corpo commettendo un piccolo ma fondamentale errore: NON TENGONO CONTO DELLA LINEA BASE e cioè di tutti quei movimenti che sono propri della persona e che difficilmente possono risaltare all'occhio dalla visione di un singolo filmato o di una sola sessione di coaching.
Non dimentichiamo mai che il fulcro della comunicazione è la parola; i gesti, i movimenti del corpo ci ricordano solo che è anche utile concentrarsi  su di loro per una maggiore comprensione dell'insieme.
La comunicazione non verbale può avere diverse funzioni:
  • Rinforzare un messaggio, cioè quando tutti i canali della comunicazione (linguaggio verbale, paraverbale e del corpo) convergono;
  • Contraddire un messaggio, quando uno dei tre canali va in direzione diversa rispetto agli altri due;
  • Sostituire un messaggio, quando il canale verbale  è surrogato dal paraverbale e dai gesti.
Concludo facendovi immaginare il nostro corpo che disegna nello spazio quello che vuole dire... Questa è la comunicazione analogica.

Ciro Di Palma - Sport Mental Coach -

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